Palazzo Albizzini

Alberto Burri negli anni 1976-77 manifestò l’intenzione di donare alla sua città natale circa 40 quadri per un’esposizione permanente, nonostante la dissuasione di molti critici, tra cui Cesare Brandi, che ritenevano più idoneo un grande museo d’arte contemporanea. Bisognava solo trovare una sede idonea che avesse un fascino storico e monumentale. Il rinascimentale Palazzo Albizzini, che si trovava in stato di degrado e di precaria stabilità, dopo un radicale restauro, poteva essere la sede degna per l’esposizione delle opere. Il presidente della Cassa di Risparmio avv. Mario Gambuli e il direttore generale comm. Renzo Ferrari iniziarono le trattative di acquisto dal principe Luigi Boncompagni, negoziato lungo e difficile perché l’edificio interessava anche al Monte dei Paschi di Siena. La Cassa di Risparmio, con l’aiuto del sindaco prof. Venanzio Nocchi, acquistò l’edificio, si impegnò al restauro e lo cedette alla Fondazione sotto forma di comodato per 99 anni. La Cassa di Risparmio, su segnalazione della nostra Associazione, affidò il progetto e la direzione dei lavori all’arch. Alberto Zanmatti, assistito dall’arch. Tiziano Sarteanesi. Il 12 dicembre 1981 ci fu l’inaugurazione del Museo Burri nel “Salone delle imprese dei Vitelli” a Sant’Egidio con la partecipazione delle autorità e di illustri critici italiani e stranieri. Il prof. Cesare Brandi tenne il discorso ufficiale. Primo presidente fu nominato l’avv. Mario Gambuli e direttore del museo il prof. Nemo Sarteanesi.

Palazzo Albizzini - Città di Castello - 1979 Palazzo Albizzini - Città di Castello - 1981