Mostra Alvaro Sarteanesi
Il 29 giugno 2005 moriva a Firenze Alvaro Sarteanesi, socio fondatore e presidente dell’Associazione dagli anni ’80 del secolo scorso. Nato a Città di Castello il 14 ottobre del 1914, andò a studiare a Firenze al Liceo artistico con una borsa di studio del lascito Segapeli-Cassarotti e poi proseguì gli studi all’Accademia di Belle Arti, entrambi diretti dal pittore Felice Carena, suo maestro. La Firenze degli anni ’20 era un fervido laboratorio di idee che si muovevano intorno alla rivista “Solaria”e al salotto Carena, dove il giovane allievo fu spesso invitato. Stimolato dalla frequentazione di letterati e pittori, tra cui Massimo Bontempelli, Piero Bigongiari, Ardengo Soffici e soprattutto dall’amicizia sincera che lo legava a Felice Carena, il pittore tifernate acquisì una formazione legata alla tradizione e al movimento artistico italiano Novecento, a cui rimase sempre legato, pur nell’evolvere e nel maturare uno stile personale L’Associazione, per onorare in modo degno l’impegno e la continuità da lui svolti per la salvaguardia del patrimonio culturale della città e dei dintorni, nel marzo 2007 si è fatta promotrice insieme al Comune di Città di Castello della mostra retrospettiva “Omaggio ad Alvaro Sarteanesi. Opere dal 1938 al 1998”, presso il Palazzo Vitelli alla Cannoniera Pinacoteca Comunale, dal 17 marzo al 6 maggio 2007. La mostra è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Città di Castello, della Regione dell’Umbria, della Provincia di Perugia, della Cassa di Risparmio di Città di Castello S.p.a. e della Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello. La mostra ha documentato il valore dell’artista con un ampio percorso pittorico, dai ritratti familiari e di amici come Burri, ai bozzetti per gli affreschi e ai disegni a sanguigna, a matita e china su carta per gli affreschi e per figure maschili. Come dice Maurizio Calvesi, “Probabilmente le cose più belle di Alvaro Sarteanesi sono i paesaggi, quelle visioni verdi in campo lungo percorso dalla luce in tenui alternanze di chiaro e di scuro, o quelle affascinanti”alberete”sulla riva del Tevere respiranti nell’aria, dai tratti quasi puntinistici, affollate nel lieve crepitio delle fronde che paiono mosse da un vento gentile”. Tra i ritratti spicca quello di Burri, “con gli occhi e i capelli neri, i baffi neri, le sopracciglia nere e la sciarpa nera, testimoniante assai più di una fotografia, che ci guarda senza confessare il proprio rinchiuso segreto” Altro momento importante dell’artista sono gli affreschi e i molteplici restauri effettuati in città e nei dintorni. Così dice Bruno Corà, “Vi è poi un capitolo ancora della pittura di Sarteanesi che può suscitare una riflessione specifica: quello delle sue opere ad affresco, modalità cui egli ha dedicato molte energie e che potrebbe stimolare un confronto con l’opera di altri artisti italiani ancorchè diversi e a lui antecedenti, da Carena a Rosai, da Sironi a Cagli. In quei lavori si scoprono echi che, di volta in volta, richiamano alla mente l’opera di Piero della Francesca o del più cronologicamente prossimo De Chirico, che possono disporsi a un’ulteriore sorprendente indagine. Ma questo potrà essere terreno per una futura avventura interpretativa”. Il nostro auspicio è che la figura e l’opera di Alvaro Sarteanesi siano stimolo ed esempio per i giovani, ultimamente inseriti nell’Associazione, a continuare l’impegno per conservare il patrimonio comune.
(La fonte è il lavoro del socio fondatore prof. Armando Bistarelli, Associazione per la Tutela e la Conservazione dei Monumenti dell’Alta Valle del Tevere 1962-1992, Città di Castello, 1993, che ricordiamo onorandone la memoria).
- Palazzo del Podestà
- Palazzina Vitelli - Mostra Burri
- S. Francesco - Cappella Vitelli
- Oratorio S. Crescentino - Morra
- Palazzo Albizzini
- Cattedrale - Cripta
- Palazzo Vitelli S. Egidio - Palazzina Vitelli
- Monastero S. Cecilia Urbaniste
- Museo del Duomo
- Palazzo Vitelli S. Egidio affreschi
- Mostra Alvaro Sarteanesi